Molte persone hanno paura dei propri sentimenti. Soprattutto quando si tratta di sentimenti come la solitudine, la tristezza, la rabbia o la paura, vorremmo che sparissero il prima possibile. Percepite questi sentimenti come negativi o preferite sbattervi la porta in faccia?
Questo articolo mostra una prospettiva diversa sui sentimenti presumibilmente "cattivi" e sostiene un modo più amichevole di affrontarli.
La psicologa Anita Johnston, specializzata nel trattamento dei disturbi alimentari, dedica un capitolo del suo libro "The Woman Who Ate in the Moonlight" al tema della gestione dei sentimenti. Ci consiglia di considerare i sentimenti socialmente classificati come negativi, come la rabbia, la tristezza, la solitudine e la paura, come doni del cuore.
Perché non dovremmo bloccare i sentimenti negativi
Le paure associate ai sentimenti "cattivi" ci portano a ignorarli o a cercare di tenerli sotto stretto controllo. Spesso si teme che la rabbia possa sfociare in un comportamento aggressivo o offensivo. Se blocchiamo i sentimenti, a lungo andare si può accumulare in noi una pressione forte e diffusa. È diffusa perché, reprimendo i sentimenti, la causa della tensione diventa incomprensibile. La pressione può manifestarsi con tensione, nervosismo, irritabilità o anche disturbi fisici come mal di stomaco e mal di testa.
I doni dei sentimenti
Se ci permettiamo di vivere realmente sentimenti come la paura, la solitudine, la rabbia o la tristezza, possiamo ricevere il prezioso contenuto che hanno da offrirci. Scopriamo che in ognuno dei nostri sentimenti c'è una perla di saggezza interiore.
La rabbia può dare chiarezza e forza. Se seguite la vostra rabbia, scoprirete cosa vi fa straripare e dove si trovano i vostri limiti. La rabbia può dare la determinazione e la forza di andare avanti e di farsi valere.
A prima vista, la paura ha un effetto inibitorio. Il panico e la stagnazione ci assalgono quando lottiamo contro la paura, non a causa della paura. Il paradosso della paura è che si trasforma quando la accettiamo. Accettando la nostra paura, scopriamo ciò di cui abbiamo effettivamente bisogno per sentirci al sicuro. La consapevolezza acquisita dalla paura può darci fiducia e coraggio.
Quando ci permettiamo di piangere per la tristezza, possiamo guarire. La tristezza ci insegna la compassione per noi stessi e per gli altri.
La gelosia può farci realizzare ciò che desideriamo profondamente. E la solitudine può essere un dono di conoscenza di sé. Se ci permettiamo di conoscerci come persone sole, possiamo scoprire come e perché teniamo le distanze dagli altri.
La prossima volta che uno di questi sentimenti bussa alla vostra porta, invitatelo ad entrare e chiedetegli: "Cosa ti porta qui?". Conoscete il sentimento, seguitelo e trattatelo con rispetto. I sentimenti sono veri amici e vi aiutano a conoscere meglio i vostri bisogni. E la cosa più bella è che vi renderete conto che i sentimenti passano. Scorrono attraverso di noi e poi scompaiono.
Provate e godetevi la leggerezza e la libertà che ne derivano. Vi auguriamo tante nuove intuizioni.
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